Intorno a noi
La Regione di Scutari e’ caratterizzata dal particolare binomio mare-montagna, grazie a questo offre in uno spazio limitato una grande varieta’ di paesaggi. La principale attrattiva turistica della zona e’ rappresentata dal particolare sistema di laghi e fiumi che si incontrano intorno alla citta’ di Scutari, le loro acque sono per la maggior parte navigabili e vengono utilizzate sia per la balneazione che per la pesca da parte dei locali. Il resto della regione e’ montuoso e offre paesaggi naturali di grande valore naturalistico, ma anche di difficile raggiungimento. La maggior parte degli stessi Albanesi non conosce le proprie montagne, durante il periodo del regime comunista erano zone inaccessibili e sorvegliate in quanto zone di frontiera.
La cittadella fortificata di Rozafat si trova su un'altura alla periferia di Scutari. E' uno dei più significativi simboli della indipendenza albanese..
Un luogo affascinante per il panorama straordinario e per la suggestione esercitata dalle secolari pietre di un'architettura severa, evocatrice di antiche battaglie, cavalieri, cavalli bardati, armature, leggende e misteri. Tre porte, in successione, immettono all'interno della fortezza dove, separate da antiche mura, vi sono tre zone nelle quali si trovano i resti della Chiesa di S. Stefano del XIII secolo, alcune case, un deposito militare e il castello. Quest'ultimo è un imponente edificio costruito con grandi pietre rigie, pavimenti lastricati con basoli nobilitati dal tempo, archi, passaggi segreti, grandi portoni con ante chiodate, cinque grandi cisterne per la riserva d'acqua in caso d'assedio.
Non poteva mancare, alla fortezza Rozafat, una leggenda. Si narra che il lavoro compiuto durante il giorno da tre fratelli per la costruzione delle mura, di notte si disfaceva. I tre lavoratori erano disperati e si rivolsero ad un negromante per consigli. Questi disse che il sortilegio poteva essere annullato con un sacrificio umano. I tre fratelli decisero di sacrificare la moglie di uno di loro. La prescelta sarebbe stata quella che, il giorno successivo, avrebbe portato il pasto. i due fratelli maggiori avvertirono le mogli dell'accordo, pertanto la moglie del più giovane, Rozafa, dovette sacrificarsi. La povera donna, poichè aveva un bimbo da allattare, chiese che, nel murarla, le fossero lasciati liberi il seno per allattare, una mano per accarezzare ed un piede per cullare il suo bambino. Il suo desiderio fu esaudito e la costruzio.Il castello a una posizione strategica. Le mura di cinta della fortezza sono intervallate da sette torri risale al V secolo ed e’ situata sulla collina all’ingresso della città, nel punto in cui i fiumi Bojana (Buna) e Drini s’incontrano. Il castello e’ circondato dalle acque, il lago di Scutari, che è uno dei laghi più belli nei Balcani e il fiume Buna da una parte e i fiumi Kir e Drin dall’ altra. E’ una delle poche testimonianze ancora integre lasciate dagli Illiri. Il castello e’ stato adibito a museo nazionale.
Dal castello si vede anche la moscea di piombo Situata sulla riva del Drin, venne costruita nel 1768 per volere del principe di Scutari, Mehmet Bushati. Interessante per la grande cupola in piombo e per le altre sedici cupolette anch'esse in piombo..
Il fiume Buna e l’unico fiume navigabile del Albania il quale sorge dal lago i finisce nel mar Adriatico, Velipoj, una delle località balneari più rinomate nella zona, 30 km da Scutari. La spiaggia dell'Isola di Franz Josef. Questo luogo desertico e molto affascinante, nelle prime mappe che raffigurano l’Albania viene anche chiamato L’Isola del Buna; i topografi austro-ungarici che, incantati dal luogo, misero il nome del loro re a questa piccolissima isola dell’Albania. Si ipotizza che l’isola si sia formata dall’accumulo di materiali portati dalle piene del fiume Buna sul relitto di una nave annegata. L’isola di Franz Josef durante le secche del fiume Buna si trasforma in una piccola penisola, collegata alla terraferma tramite la comparsa di una lingua di sabbia di color grigio scuro a forma di mezza luna, con l’arco di ponente che costituisce un unica spiaggia. Sull’isola si trovano folti ed altissimi alberi utili per la nidificazione di molteplici specie di uccelli. La vegetazione e’ del tutto selvaggia ed incontaminata, per gli ornitologi e gli appassionati questo piccolo luogo racchiuso rappresenta vero paradiso per il bird-watching.
Il Parco Nazionale di Theth, situato a Nord dell’Albania tra le Alpi. Il Parco e’ organizzato per offrire diversi servizi. Diverse fattorie sono attrezzate per alloggio ed esistono due piccoli hotel nel villaggio di Thethi. Le zone montane sono ricche di endemismi e specie autoctone tra le quali la piu’ famosa e’ senza dubbio l’Aquila.
Razma
Razma è uno dei punti turistici più vicini alla città di Scutari. Situato nel comune di Shkrel, ad una distanza di 43 km dalla città. Zona Razmës è di circa 900 m sul livello del mare. E 'molto adatto per lo sviluppo di turismo invernale ed estivo di montagna.Storicamente questa zona è stata la montagna e la zona circostante ontano villaggio Vrith ed è stato utilizzato dai commercianti della città di Scutari. Uno del Bel Paese di Albania, che è stato scoperto nel secolo. XIX da stranieri. Il primo ad aver apprezzato la sua bellezza e la ricchezza naturale erano botanico italiano Antonio Baldoci, Dofler austriaca, e Nopcsa Boran geologo.
Valbona
La valle di Valbona, bisogna preparasi non solo materialmente per quello che si dovrebbe portare con sé, ma soprattutto spiritualmente, per affrontare e godere emozionalmente della bellezza sorprendente di questo Parco Nazionale dell’Albania del Nord, il quale ormai è frequentato non solo da turisti stranieri ma anche da albanesi, stufi del mare e in cerca di avventura.Valbona non è solo una meta naturalistica dell’Albania, è una complessità di fenomeni interessanti, come tutto il resto delle Alpi albanesi, che comprende tutti i significati della bellezza. Valbona mostra ai suoi viaggiatori la sua maestosità attraverso le sue montagne, la sua profondità attraverso i boschi e le scogliere, la sua purezza attraverso l’acqua cristallina dove danzano le trote dorate, la sua ospitalità attraverso la gente meravigliosa che la abita, la sua bellezza attraverso i vestiti colorati delle donne della zona.
Ogni luogo che Valbona vi mostra, è sinonimo di bellezza. La strada per Valbona è una corsa stupenda tra montagne e acque sotterranee, passando per la valle di Fierza l’autunno ha donato ai cespugli un color “ruggine”, trasformando il paesaggio in un vero spettacolo di colori – con varie sfumature di rosso – che si riflette sulla superficie verde del lago.
Il Parco Nazionale di Valbonë è adiacente a quello di Theth ed è più giovane di 30 anni, essendo stato dichiarato solo nel 1996. Per andare dall'uno all'altro c'è chi carica i propri bagagli su un cavallo e, scortato da una guida, si inerpica fino ai 1800 del passo. C'è chi invece, come noi, torna a Scutari e lo raggiunge attraverso Koman e Bajram Curri, approfittando dell'occasione per compiere la mitica gita nella gola del lago di Koman, il piatto forte del turismo nord-albanese.
Koman
Lo hanno paragonato ai fiordi norvegesi ma si nasconde a due passi dall’Italia. E' il lago di Koman. Una meta irrinunciabile per gli amanti dell'avventura e per chi è in cerca di panorami suggestivi. Perché è una scenografia a cielo aperto quella che vi si apre tra le Alpi del nord dell’Albania. Vale la pena arrivare fin qui (2 ore di strada sterratissima e nessuna indicazione, ma non vi spaventate che prima o poi arriverete) per godere di una indimenticabile traversata fra gole, canyon, isolette e anfratti dove l’acqua del lago si insinua dando forma a spettacolari scenari. Per i più estremi e avventurosi, è possibile partire dalla città di Scutari con un furgon (un minivan spartano) per fare in modo di arrivare al lago di Koman entro le ore 9:00, ora in cui parte l’unico battello pubblico che effettua la traversata del lago fino a Fierz, attraversando tutti i villaggi della zona. E’ faticoso ma ne vale la pena. E in più, si incontra la gente del posto che prende il piccolo battello abitualmente per spostarsi da una località all’altra.
Fototeca Marubi
La nascita della fotografia in Albania porta il nome di un Italiano Pietro Marubi. Coinvolto nei moti risorgimentali in quanto sostenitore di Garibaldi e nell'omicidio del sindaco di Piacenza fu costretto nel 1856 a stabilirsi in Albania, allora territorio ottomano. Marubi esportò la tradizione europea della fotografia in una delle zone più sviluppate dell’Albania del XIX secolo: Scutari. Esse rappresentano un’importante testimonianza storica della vita di Scutari negli anni antecedenti il regime. Le fotografie conservate sono state donate allo Stato ed e’ possibile visionarle solo durante manifestazioni particolari o dietro autorizzazione, e’ in progetto una loro sistemazione definitiva e apertura al pubblico.
Casa Museo “Oso Kuka”
E’ un’antica casa tradizionale restaurata nel 1986, di proprietà dello Stato e di dipendenza comunale. E’ suddiviso in quattro sezioni: Archeologia, Archivio storico, Etnografia e Fototeca Marubi. La direzione del museo, oltre che della conservazione del patrimonio storico/archeologico, si occupa anche della promozione e valorizzazione della cultura e delle tradizioni della Regione. Ogni due anni organizza un seminario “Scutari nei secoli” con la partecipazione di storici, archeologi e letterati. Tramite la collaborazione con l’Università’ di Firenze ha realizzato una mostra archeologica (reperti datati dall’età’ del bronzo sino al Medioevo) in Italia ad Arona col progetto di farla divenire una mostra itinerante nelle maggiori citta’ Europee.
Ponte dei Mesi
Il Ponte del XVIII ha un'importante valore storico e architettonico dista solo 8 km dalla città. Il ponte è attraversato dal fiume di acqua cristallina Kir e rappresenta un simbolo della città sia per la bellezza che per la storia. Costruito nel 1769 per collegare la città di Scutari con Drishtin ora è un attrazione per i turisti. Il ponte è alto circa 3m e lungo circa 108m composto dall’arco centrale che è il più ampio e da altri archi non simmetrici di varie dimensioni. La cosa spettacolare di questo ponte è il fatto che non segue una linea retta ma ha delle pieghe di cui una di 14° gradi. D’estate sotto il ponte le persone sfruttano la bellissima acqua corrente per farsi un bagno.